Intervista con l'esperto: Danilo Gasca

Abbiamo rivolto qualche domanda al Dott. Danilo Gasca che, nell'ambito del PNRR "Nuove competenze e nuovi linguaggi" per il potenziamento delle competenze STEM, ha tenuto i corsi di introduzione alla pedologia (scienza del suolo) in 10 classi della Scuola Primaria e di scoperta del programma GeoGebra (visualizzazione delle funzioni geometriche) in 3 classi della Scuola Secondaria.  


Lei si è occupato di due percorsi con tematiche e pubblico molto diversi tra loro, ci può descrivere, in breve, di che cosa vi siete occupati?
Certo! Ho avuto l’occasione di condurre due percorsi molto diversi, sia per contenuto che per fascia d’età, ma accomunati dall’idea di partire dalla realtà per sviluppare curiosità e competenze.

Con i bambini e le bambine della scuola primaria abbiamo esplorato il mondo del suolo con il percorso "Un mondo sotto i piedi": un viaggio tra terra, radici, microrganismi e piccole creature. Attraverso esperienze pratiche, osservazioni e attività in classe, abbiamo scoperto che sotto i nostri piedi c’è un universo ricco di vita e di connessioni, fondamentale per la salute del pianeta.

Con i ragazzi e le ragazze delle classi terze della scuola secondaria di I grado, invece, abbiamo lavorato sul potenziamento della matematica attraverso l’uso di GeoGebra. L’obiettivo era collegare i concetti teorici della matematica alla realtà, per renderli più concreti e comprensibili. Abbiamo, ad esempio, calcolato la superficie di un lago partendo da una foto satellitare e, nell’ultima lezione, abbiamo modellizzato l’aula scolastica su GeoGebra. È stato bello vedere come, partendo da strumenti digitali, sia possibile stimolare una comprensione più profonda e creativa della matematica.

Aveva già lavorato con degli alunni così "giovani"?
Sì, mi capita spesso di lavorare con bambini e bambine della scuola primaria. Trovo che sia una fascia d’età davvero interessante, perché è ancora guidata da una curiosità molto autentica e aperta. Anche temi complessi, se raccontati nel modo giusto, riescono a coinvolgerli profondamente. E spesso riescono a sorprendere con collegamenti e riflessioni molto più profonde di quanto si possa immaginare.

Trova che i nostri alunni abbiano dimestichezza con l'outdoor? 
Nei vostri alunni ho trovato una buona predisposizione all’esplorazione e alla curiosità, anche senza dover necessariamente uscire all’esterno. In generale, nelle scuole più legate al territorio si nota una maggiore connessione con l’ambiente circostante, mentre in contesti più urbani a volte prevale un approccio più strutturato e meno spontaneo. Ma ogni contesto ha le sue risorse, e ogni gruppo può sorprendere, a suo modo.

E con l'informatica?
L’informatica è sempre più presente nella vita quotidiana, ma spesso in modo passivo. I bambini e i ragazzi usano strumenti digitali fin da piccoli, ma questo non significa automaticamente che ne comprendano i meccanismi. Nei miei percorsi cerco di aiutarli a passare da utenti a creatori consapevoli: anche con strumenti semplici si possono costruire esperienze significative e inclusive, che aprono le porte al pensiero computazionale, alla logica e alla creatività.

Quanto vengono percepite, secondo lei, le tematiche di cui si occupa nel suo percorso accademico, dalle persone comuni?
Dipende molto da come vengono raccontate. Temi come l’intelligenza artificiale, la sostenibilità, l’innovazione educativa sembrano spesso "distanti", ma se li si collega alla vita reale delle persone, diventano immediatamente più comprensibili e coinvolgenti. Il mio lavoro è proprio quello di costruire questi ponti: tra saperi tecnici e quotidianità, tra ricerca e scuola, tra scienza e comunità.

Qual è stata la cosa che l'ha colpita di più nei bambini che ha incontrato?
La capacità di meravigliarsi. Anche davanti a concetti che noi adulti riteniamo complessi, riescono a trovare connessioni originali, a riformulare con parole proprie, a metterci entusiasmo. C’è una freschezza nello sguardo che andrebbe coltivata anche nei grandi.

E nei ragazzi della Scuola Secondaria?
Nei ragazzi e ragazze della secondaria mi colpisce il bisogno di autenticità. Vogliono capire, ma vogliono anche sentire che ciò che proponiamo ha un senso per loro, che è vero, che è utile. Quando si riesce a costruire un dialogo sincero, emergono riflessioni profondissime. Anche i temi etici e sociali, se ben contestualizzati, li toccano molto.

Anche nella sua vita "reale" si occupa di divulgazione delle Scienze, ci può raccontare di più delle sue molteplici attività?
Sì, la divulgazione è una parte importante del mio lavoro. Lavoro come formatore per docenti, educatori e operatori culturali; progetto percorsi per scuole e musei; collaboro con cooperative ed enti per portare le STEM nei contesti più vari. Mi interessa molto esplorare i linguaggi della scienza, renderli accessibili e coinvolgenti, costruire esperienze in cui le persone possano sentirsi protagoniste della conoscenza.

Che progetti ha per il futuro?
Mi piacerebbe continuare a lavorare sull’incontro tra scienza, educazione e cittadinanza. Sto sviluppando nuovi percorsi sull’intelligenza artificiale nelle scuole, sulla sostenibilità e sulle professioni del futuro. Ma più di tutto, vorrei continuare a costruire alleanze educative che mettano al centro la curiosità, il pensiero critico e la voglia di esplorare il mondo insieme.


Ecco l'opinione dell'insegnante Nadia Olivero, uno dei tanti tutor che hanno accompagnato l'esperto nella gestione dei corsi in classe: 

<< Il percorso che ho seguito ha visto coinvolte le classi terze della scuola primaria di Costigliole Saluzzo; un percorso ricco di spunti che ha permesso ai ragazzi di scoprire tante curiosità sul suolo ed i suoi abitanti, attività di gruppo che hanno permesso ai ragazzi di sperimentare il Cooperative Learning ed il lavoro di squadra, dove nessuno primeggia e dove tutti lavorano insieme per raggiungere un unico obiettivo.
L'esperto Danilo ha saputo incuriosire e coinvolgere gli alunni in attività divertenti e accattivanti che si sono concluse con la realizzazione, lavorando sullo Storytelling, di racconti ispirati agli abitanti dl suolo e del sottosuolo, nei quali i ragazzi hanno saputo mescolare fantasia e realtà con un tocco personale e vivace, che solo i bambini sanno dare! >>